CIÒ CHE CI STA A CUORE È IL BENE DI OGNI PERSONA. INTERVISTA AL CARD. TURLKSON E A S. ECC. MONS. PETA - Кредо n. 257, gennaio 2017, pp. 6 ss.

Intervista congiunta al Cardinale Peter Turkson e all’Arcivescovo Tomasz Peta, Arcivescovo Metropolita di Astana, Kazakistan

Print Mail Pdf

interview

L’EXPO internazionale 2017 si svolge ad Astana, dal 10 giugno al 10 settembre 2017,e  il tema della manifestazione è Future Energy.

Il 29 aprile 2016, il Cardinale Peter K. A. Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (Dicastero della Santa Sede che, per decisione del Santo Padre, dal 1° gennaio 2017 è stato incorporato nel nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale), ha ricevuto la visita del Commissario per l’EXPO 2017, Signor Rapil Zhoshybayev. In quell’occasione, è stato firmato il contratto che conferma la partecipazione della Santa Sede all’EXPO. Il Cardinale Turkson e Sua Eccellenza Mons. Tomasz Bernard Peta, l’Arcivescovo della città che accoglierà l’EXPO, accettano di rispondere ad alcune domande di KREDO.

Eminenza, da quando la Santa Sede partecipa alle esposizioni universali?

P.Turkson. Con forme diverse, la Santa Sede partecipa sin dalla seconda metà del XIX secolo. Lo Stato Pontificio era presente alla Grande esposizione di Londra (1851). La partecipazione in questi circa 165 anni è stata molto regolare. I nostri contributi si sono focalizzati sull’arte – in particolare l’arte sacra, sulla cultura, sulla spiritualità, sull’archeologia, ma anche talvolta su questioni educative, scientifiche e tecniche. In due recenti esposizioni, la Santa Sede ha potuto offrire un suo contributo etico alle importanti questioni dell’acqua (Zaragoza, 2008) e dell’alimentazione (Milano, 2015). La Santa Sede spesso partecipa con un suo proprio spazio espositivo, organizza anche conferenze o speciali liturgie, talvolta cura apposite pubblicazioni.

Cosa rappresenta o significa, secondo lei, questo tipo di partecipazione?

P.Turkson. Partecipare a questo tipo di evento può essere un’occasione di dialogo e di confronto, con i visitatori e con altri partecipanti, sulle sfide tecnologiche, sociali e politiche, e talvolta anche l’occasione di affrontare alcune di queste sfide in un contesto ecumenico o interreligioso. Non dimentichiamo che tra i visitatori dell’EXPO ci sono anche responsabili aziendali e funzionari. A tutti, la Santa Sede propone in suo “sguardo etico”. Non partecipiamo per motivi economici, non abbiamo prodotti o brevetti da vendere né contratti da firmare. Il Vaticano non partecipa all’EXPO 2017 per vendere risorse energetiche! Quello che ci sta a cuore è il bene di ciascuna persona e delle varie comunità, la tutela del pianeta a livello locale e globale, la promozione di uno sviluppo integrale, equo e armonioso. A Milano, per esempio, una parte del padiglione della Santa Sede proponeva di riflettere sulla situazione delle numerose persone che sperimentano la fame, e di riflettere su tutto ciò che serve per davvero nutrire una vita umana, giacché “non si vive di solo cibo”; anche ad Astana proporremo una riflessione etica. Questa è descritta nel nostro apposito Theme statement, il documento concettuale che ho presentato ad Almaty lo scorso 16 novembre, assieme all’Arcivescovo Peta. Partecipare a questo tipo di evento, infine, può anche consentire di diffondere e promuovere l’identità della Chiesa, spiegando la sua storia e la sua spiritualità, spiegando il suo operato al servizio dello sviluppo della persona umana in tanti Paesi, mostrando anche alcuni capolavori storici e artistici. È, infine, uno dei tanti modi di evangelizzare.

Eccellenza, la Chiesa cattolica qui è minoritaria, ma avrà un padiglione all’EXPO. Quali potrebbero essere le ricadute?

T.Peta. Non dimentichiamo che il ricordo della visita Giovanni Paolo II è vivo ben oltre la comunità cattolica! Forse questa partecipazione all’EXPO, e le attività che si potranno fare contemporaneamente a livello diocesano, potranno essere un altro bel e utile contributo del cattolicesimo alla storia del nostro Paese. Il padiglione ci da inoltre la possibilità di presentare le nostre attività e il nostro impegno sociale … Più generalmente, mi auguro che la società kazaka colga l’occasione dell’EXPO per preoccuparsi maggiormente di come trattiamo l’ambiente: fiumi e nappe freatiche, alberi e pianure, aria e cielo… sono creature di Dio che le ha affidate alla nostra cura, abbiamo tutti una responsabilità in merito.

Eccellenza, chi lavora all’EXPO?

T.Peta. Già nel 2014, in accordo con la Nunziatura, la Chiesa cattolica aveva deciso di costituire una Commissione per riflettere all’EXPO. Comprende alcuni sacerdoti e esperti di varie Diocesi. Poi, a richiesta del Cardinale Turkson, i Vescovi del Kazakistan hanno proposto un Vice-Commissario, il padre Guido Trezzani della diocesi di Almaty. Nel maggio 2016 abbiamo ricevuto il Cardinale Turkson che si è incontrato con la nostra Commissione. Lo ho anche accompagnato negli uffici degli organizzatori dell’EXPO, da dove abbiamo potuto vedere una parte del cantiere. Da allora, con i miei fratelli Vescovi ci siamo nuovamente riuniti col Cardinale lo scorso novembre.

Eminenza, sicuramente molte cose sono ancora da determinate,… Ma cosa può già dirci di concreto sulla partecipazione all’evento di Astana?

P.Turkson. Alla Santa Sede è stato affidato uno spazio espositivo di 408 metri quadrati, all’interno di un grande padiglione che accoglie anche altri partecipanti. Sarà compito nostro allestire questo spazio, offrendo a ciascun visitatore un percorso quanto più interessante ed educativo possibile, nel breve tempo che passerà da noi.

 

La Santa Sede partecipa con un proprio tema, non è vero?

P.Turkson. Sì: Energy for the common good: “Caring for our common home”. L’allestimento del nostro spazio espositivo e gli eventi che organizzeremo saranno ispirati a questo tema. Si tratta di fornire una visione etica e antropologica sull’energia, ricordando così che l’energia non è una questione da affrontare solo dai punti di vista economico, tecnico, normativo. Il nostro documento concettuale, il Theme statement del quale ho già parlato, è già stato approvato dagli Organizzatori dell’EXPO.

Eccellenza, siamo dunque focalizzati sull’energia – e più generalmente sul creato – a poco più di un anno dalla pubblicazione dell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco dedicata alla cura della casa comune. Pare naturale interrogarsi su cosa possano fare le diocesi, le parrocchie, Caritas, i religiosi del nostro Paese, in occasione dell’EXPO, per riflettere sul creato. Vuole offrirci il suo punto di vista?

T.Peta. Il tema di ЕХРО 2017 ad Astana coincide perfettamente con l’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’ dedicata alla cura della creazione di Dio. Noi dobbiamo usare l’evento dell’ЕХРО per richiamare l’attenzione di tutti sulla bellezza delle opere di Dio e sulla responsabilità comune per la casa comune. Il Kazakistan, come sappiamo, nel passato è stato luogo di esperimenti nucleari. Il grande merito del Presidente Nazarbaev è stata la decisione di chiudere il poligono di Semipalatinsk, nei primi mesi dell’indipendenza del nostro Paese. Vale la pena anche sottolineare che San Francesco, Patrono dei cultori dell’ecologia, è molto conosciuto in Kazakistan ed è molto amato anche dai nostri fratelli Ortodossi.

Eccellenza, un’ultima domanda. Cosa fa la Chiesa in Kazakistan sulla questione energetica?Questa è una questione importante per il nostro Paese, specialmente l’inverno!

T.Peta. Come ha già ricordato S.E. il Cardinal Turkson, il tema dell’energia non riguarda solo le sfere dell’economia e della tecnica, ma tocca anche la sfera spirituale. La Chiesa sempre indica la preghiera come fonte di energia. In Kazakistan abbiamo l’esperienza pratica del significato della preghiera durante il tempo delle persecuzioni, quando la preghiera, in particolare il Rosario, per decine di anni ha sostituito le chiese, i Sacramenti e i preti. La cura della Chiesa per il risparmio energetico ha anche un aspetto materiale. In relazione con gli inverni molto rigidi (oltre i 40 °C sotto zero) negli ultimi anni molte parrocchie hanno realizzato, con l’auto dell’organizzazione Renovabis, progetti di risparmio energetico, utilizzando stufe più economiche, isolamento termico, o ricostruendo completamente il sistema di riscaldamento.

 

(versione italiana del testo originale russo pubblicato sulla rivista Кредо n. 257, gennaio 2017, pp. 6 ss.)